ANIMA

 

Il termine è comprensibile solo andando alla sua stessa radice: l'anemia. 

Senza sangue ed esangue, uno può capire l'anima nella sua essenza e nella sua potenza. 

Un semplice esercizio: trattenendo il respiro fin che riesco, scopro cos'è anima e la sua potenza, che si rivela proprio togliendo al sangue la sua scorribilità, anche solo per qualche istante. 

L'anima è dunque comprensibile nella sua origine proprio attraverso la coscienza atea, che è poi l'originale e l'origine della coscienza che da anemica passa ad essere anima. 

Per attingere al termine anima, dunque, basta prendere in mano un sasso nella sua anemicità e vaghezza d'animo, per poi abbracciare un albero o toccare un fiore, risalendo; e poi un animale, cane o gatto, o ratto, e infine all'uomo che resta, se non rimanere di sasso per avere un'anima così elevata?

Sì, un termine che inizia con la coscienza del sasso ma che del suo termine non capiamo ancora un casso.